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Correlazioni in Medicina



La monoterapia con Cabozantinib non ha esteso la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con carcinoma uroteliale metastatico


Cabozantinib ( Cabometyx ) non ha esteso significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) nei pazienti con carcinoma uroteliale metastatico che erano stati sottoposti a chemioterapia a base di Platino.

Cabozantinib è un inibitore della tirosin-chinasi multi-targeted del recettore del fattore di crescita dell'endotelio vascolare, AXL, MET e RET, che aveva in precedenza mostrato attività clinica nel cancro uroteliale progressivo pretrattato con Platino.
E' stato valutato Cabozantinib nei pazienti non-idonei per l'inclusione nei bracci della medicina di precisione in uno studio su piattaforma di terapia di mantenimento nel cancro uroteliale avanzato.

Uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, di fase 2, ha arruolato 61 pazienti con carcinoma uroteliale metastatico che avevano completato da 4 a 8 cicli di chemioterapia a base di Platino senza progressione della malattia.
I partecipanti sono stati assegnati a iniziare il trattamento con 40 mg di Cabozantinib al giorno oppure un placebo entro 10 settimane dal completamento della chemioterapia fino a progressione.

La sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) è servita come misura di esito primario, con una sopravvivenza globale ( OS ) come misura di esito secondario.

La sopravvivenza mediana senza progressione è stata di 13.7 settimane ( IC 80%, 12.1-23.3 ) con Cabozantinib contro 15.8 settimane ( IC 80%, 11.3-23.6 ) con placebo ( hazard ratio aggiustato, aHR=0.89; IC 80%, 0.61-1.3; P = 0.35 ).
Nessuna differenza significativa è stata trovata nella sopravvivenza globale, con la sopravvivenza OS mediana di 75.5 settimane per Cabozantinib e 82.9 settimane per il placebo ( HR=0.8; P = 0.25 ).

In particolare, il 43% dei pazienti trattati con Cabozantinib ha dovuto ridurre la dose da 40 a 20 mg, sebbene non vi siano state interruzioni del trattamento a causa della tossicità.

Gli eventi avversi correlati al trattamento erano per lo più di basso grado, con gli eventi più frequenti più comuni con Cabozantinib rispetto al placebo: affaticamento ( 56.7% versus 32.2%; P = 0.02 ), ipertensione ( 43.3% vs 12.9% ; P inferiore a 0.01 ), nausea ( 30% vs 19.4%; P = 0.37 ) e diarrea ( 40% vs 6.5%, P inferiore a 0.01 ).

In conclusione, sebbene sottodimensionato, questo studio non ha supportato ulteriori indagini su Cabozantinib da solo come terapia di mantenimento dopo la chemioterapia a base di Platino in pazienti non-selezionati con carcinoma uroteliale avanzato. ( Xagena2022 )

Fonte: American Society of Clinical Oncology - ASCO Annual Meeting, 2022

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